Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 177 - luzione, che la sua razza impiegherebbe centinaia d'anni a compiere. I risultati negativi di esperienze fatte su individui non provano dunque assolutamente nulla, pur -ammettendo che l'esperimento sia stato fatto in condizioni regolari. Si pensi che talvolta si sono avuti anche risultati positivi, e si pensi anche che ai progressi dei bianchi si possono 'opporre molti periodi di regresso fra i bianchi stessi. Le opere di etnologia ci citano numerosi casi di Pelli-Rosse, di negri e di altri « selvaggi » che si sono istruiti e che sono giunti anche a un grado di sviluppo molto avanzato; ma che, disgustati di quanto era stato loro insegnato, ripresi dalla nostalgia della vita libera di un tempo, hanno gettato via ogni spoglia di civiltà per tornar a vivere la loro esistenza di nomadi ! Che l'atavismo sia, spesso, più potente della tendenza a perfezionarsi, niuno lo nega, ma questo 11011 prova che la razza umana sia imperfezionabile, giacchè gli individui così detti selvaggi, educati dagli europei hanno, per un certo periodo della loro esistenza, dato prova di poter progredire net"senso voluto dai loro educatori. · Lo stesso Hervé, che continuiamo a citare, perchè da lui meglio che da altri abbiamo sentito sostenere la tesi dell'inferiorità delle razze, nota il fatto che il selvaggio è più atto ad apprendere nel!' infanzia che da adulto. Ma ciò che cosa prova? Meno le razze sono sviluppate, più i bambini devono affrettarsi a divenire uomini, ad affinare al più presto I' intelli3i ,liot~'::l1&, J1 lì,U,~1òtaogli adulti, se il loro sviluppo cere-

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