Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

Una volta immatricolato, l'individuo non è pii\ Ull uomo, ma un automa obbligato ad obbedire a un cenno del dito o dell'occhio di chi comanda. Egli ha un fucile nelle mani, ma deve subire senza fiatare i gro~solani insulti del suo superiore, che scarica su lui tutto il proprio malumore o i fumi del vino che ha bevuto. Non un gesto, non una parola, che potrebbe esser pagata con la prigione per tutta la vita o con molti anni della propria libertà. Del resto si ha cura di leggere tutti i sabati al soldato il Codice penale militare, di .:ui il lugubre ritornello « morte! morte! » verrà a rintronargli la testa, ogni volta che istinti di ribellione gli salissero col sangue al cervello! * * * Ma ciò che esaspera di più sono le mille minuzie del mestiere, le punzecchiature di spillo, le noiose imposizioni del regolamento. Pel graduato a cui per caso foste antipatico o che fosse anche solo un bruto incosciente, cinquanta volte al giorno nasceranno le occasioni di cogliervi in errore, per farvi subire le vessazioni d'ogni specie che la sua imbecillità si com piacerà d'infliggervi: all'appello, per una correggia male lustrata, per un bottone più appannato degli altri, per le bretelle che vi foste scordato di indossare, saranno strillate, consegna, sala di disciplina e puliture da fare, da non finir più. Vi guarderà una per una tutte le cuciture, tanto da farvi spogliare per ispezionare minutamente anche la biancheria di sotto. In camerata è la stessa cosa: un letto mal rifatto vi fari sentire urli da non dire; • il letto dev' css~re li

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