Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

8, - 134 - gono i popoli a dovere e che difendono lé istituzioni. __:_per mezzo della quale impongono i prodotti della propria industria, aprendosi a colpi di cannone nuovi sbocchi. È la guerra che permette loro di sottoscrivere a condizioni d'usura i prestiti, di cui in tal caso gli stati han bisogno, e dei quali soltanto noi l;i.voratori paghiamo gli interessi. Che i borghesi vada·n loro a combattere, se ancorà vogliono la guerra! è cosa che non ci riguarda .... E del resto, proviamo un po' a ribellarci, mettiamo in pericolo i privilegi della borghesia; non tarderemmo allora a vedere costoro che ci predicano il patriottismo, fare appello contro di noi, contro la patria, agli eserciti dei loro confratelli di classe e di dominio tedeschi, russi o di qualsiasi altro paese. Essi sono come Voltaire, loro patrono; il quale non credeva in Dio, ma diceva che la religione è necessaria per il basso popolo; i borghesi hanno bensì una patria e delle frontiere, con cui dividono il gregge .de'propri sclifavi, -ma essi se ne infischiano quando sono in giuoco i loro interessi. * * * Non c'è patria per l'uomo veramente degno di questo nome, o per lo meno ce n'è una sola: quella in cui lotta per il buon diritto, in cui vive ed in cui ha i suoi affetti, ma essa può abbracciare tutta la· terra. L'umanità non si divide a spicchi, dove ciascuno si colloca nel suo cantuccio, considerando tutti gli altri come nemici; per l' individuo evoluto tutti gli uomini sono fratelli ed hanno ugual diritto di ulr o '11,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==