Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

B li - 131 per produrre -e consumare a modo loro i frutti del proprio lavo_rç>. 1 La --terra è a!,bast\lnza vas_ta per dar da vivere a ·tutti; non è la 111~\1.C.and7i,aspazio, la penuria ~i viveri che han cagionato le guerre sangui1\0Se, in cui migliaia e migliaia di, uon1ini si soJ10 scannati a maggiçr .gloria e profitto gi po!=hi dominatori; sono invece queste guerre inique, suscitate dalla sete d'imperio dei governanti, dalla rivalità degli ambiziosi potenti, dalla concorrenza commerciale dei grandi capitalisti, che han diviso i popoli in nazioni distinte e che, nel medio evo, suscitavano le pestilenze e le carestie che mietevano quel che le guerre avevan risparmiato. * * * A questo punto intervengono i borghesi, ed i patriotti più creduloni, a dirci: « Ma, se noi non avremo pià esercito, le altre potenze verranno a dettarci legge, a massacrarci, a imporci condizioni più dure ancora di quelle che ora subiamo ». Ed altri esclamano, credendo anche così di fare del patriottismo: « Non siamo patriotti, così come voi dite, e riconosciamo che la proprietà è mal suddivisa e la socied. dev'essere trasformata; ma intanto riconoscerete con noi che la Francia è alla testa del progresso, e lasciarla smembrare sarebbe permettere un ritorno indietro, equivarrebbe a perdere il frutto delle lotte passate; che ne sarebbe infatti delle nostre libertà se fossimo vinti da una potenza dispotica ? » ..Non abbiamo certo l' intenzione di tracciare qui una linea di condotta qualsiasi, da seguirsi dagli anar-

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