Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 12 noi, in quel periodo tragico della storia. Non possiamo quindi ancora formulare alcun giudizio sul loro programma. Bisogna giungere fino a Proudhon per vedere l'anarchia levarsi, come avversaria dell'autorità e del potere, e prendere forma decisa. Ma non si tratta ancora che d'una nemica teorica; in pratica Proudhon, nei suoi progetti di organizzazione sociale, lascia sussistere sotto nomi diversi tutti o quasi gli ingranaggi amministrativi che sono l'essenza medesima d'ogni governo. L'anarchia fu conosciuta fino alla fine del secondo impero in Francia, sotto l'aspetto d'un vago mutualismo, il quale si confuse, nei primi anni che seguirono la Comune di Parigi del 1871, col movimento deviato e deviatore delle associazioni cooperative di produzione e <;Onsumo ( 1 ). Ma, prima di giungere a questa soluzione impotente, un ramo s'era staccato dall'albero in germoglio. L'Associazione Internazionale dei Lavoratori aveva fatto sorgere, in Svizzera, la Federazione del Giura, in cui Michele Bakounine propagava l'idea di Proudhon, l'Anarchia, nemica dell'autorità, ma sviluppandola e completandola, col conglobarla con tutte le altre rivendicazioni sociali. Da quel tempo data veramente lo sbocciare del movimento anarchico odierno. Certo, molti pregiudizi esistevano ancora, molte idee illogiche e_rano mesco- (1) In Italia, fin dal id:-3, l'eroe di Sapri Carlo Pisac:rne, nel suo saggio su la Rivoluz.io,u dclintava forse più chiaramente di Proudhon la teoria anarchica, in 1enso sociaJista, cui dava appunto il nome di .e soc::i.:t.lismorivoluzionario. • (Noi" d,I lradullor1). Gino Bianco

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