Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 117 - tutto ciò che porrebbe far aprire gli occhi ai loro sfruttati : guerra che fa commettere loro quantità di errori che contribuiscono in gran parte alla loro decadenza. Se tutti i borghesi fossero veramente uniti, non avessero più alcun interesse particolare e non fossero mossi che dal solo interesse di casta, data la potenza assicurata loro dal possesso della fortuna, dell'autorità e di tutte le ruote amministrative, esecutive e coercitive della società attuale, dato il proprio sviluppo' intellettuale, naturalmente superiore a quello dei lavoratori cui è misurato avaramente il nutrimemo del cervello come quello dello stomaco, la borghesia potrebbe indefinitamente tener curvi gli sfruttati al giogo di miseria e di dipendenza sotto. cui oggi li tiene. Per fortuna la sete di godimento e di splendore, la voglia di apparire e di ammassare, fan sì che i borghesi si abbandonino fra loro a una lotta non meno accanita e crudele di quella che fanno ai lavoratori. Frettolosi di godere, accumulano errori su errori; i lavoratori finiscono per accorgersene, per rendersi conto delle cause da cui deriva la miseria e per acquistare la coscienza dell'abiezione in cui son tenuti. Ma la stessa guerra che c' è tra i borghesi, c'è ai1che tra lavoratori, e, se la prima compromette la stabilità dell'edificio borghese, la seconda contribuisce invece ad assicurarne il funzionamento. Forzati a lottare fra loro per strapparsi l'un l'altro i posti vacanti che la borghesia offre negli ergastoli industriali, i lavoratori si considerano come tanti nemici, mentre sono portati a c_onsiderare co1r.c un benefattore c-olui che li sfrutta. B 0110 •. a un e o

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