Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 112 - X. L'influenza dell' am,biente Una verità, del resto, è ormai riconosciuta e si fa strada nel mondo scientifico; l' influenza modificatrice dell'ambiente sugli esseri organizzati non è più negata che dalle vecchie cariatidi della scienza ufficiale. Oggi viene riconosciuto che il sole, il clima, gli ostacoli o la facilità di vivere che gli organismi trovano sur un continente, hanno, sul loro sviluppo, una influenza grande quanto, se non di più, quella che esercitano le altre leggi naturali, secondo le quali si è voluto - esclusivamente - spiegare il loro adattamento o la loro tendenza alla variabilità. Ciò era difficile e parve duro ammettere, per il fatto che l'uomo fino a ieri si credeva un essere a parte, tanto più che anch'esso a sua volta può modificare l'ambiente in cui si evolve. Ma si è finito col riconosc-ere, in modo decisivo, che l'uomo, similmente agli altri animali, subisce di questi le medesime influenze ed evolve sotto la pressione delle stesse cause originali. Quando si è trattato di spiegare la sua evoluzione morale secondo le medesime leggi, ciò è stato anche più difficile; ed anche gli stessi che negano il libero arbitrio e riconoscono che l'uomo agisce sotto la pressione dei fatti esteriori, non hanno il coraggio di accettare questa legge con tutte le sue conseguenze; non osano cioè far rimontare le cause della criminai1 b1 'li e

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==