Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia

IL GENIO DI PIO IX. 89 sei mesi cto che altd non avria compiuto in mezzo secolo. In somma dopo Pio IX quella parola che il Papato è esenzialmente stazionario e retro- .. grado, che la Chiesa è di necessità congiunta all' assolutismo, quella parola, dico, dopo Pio IX potrà essere la espressione di un foJJe, ma non mai più in eterno la maschera di un ipocrita. Non fu questo immenso g·uadagno? Oh! fossimo restati lra quei soli termini! che beatitudine per la Italia, per Roma se i buoni colla loro leale cooperazione, i tristi col loro sincero ravvedimento -si fosset·o uniti di studii e di amore col nono Pio pe1· innalzare quell'edifizio, del qualè egli avea gellata così fidente la prima pietra ! Oh! fossimo restati tra quei soli termini ! Ma questo si sarebbe accordato coi nostri interessi non coi disegni della Provvidenza, la quale prevedendo i nost•·i inganni e le nostre colpe, vi apparecchiava una nuova gloria per la Chiesa. Guat·date! Si ardì pensare e scrivere che nel genio del nuovo Pontefice si compieva la gloria di Roma e d'Italia, e si portava un colpo mortale al vec~ chio cattolicismo. Iddio schernì nel SU() segreto quella bestemmia; e nel genio del nuovo Pontefice preparava una nuova gloria al vecchio cattolicisrno) ed uno dei più gTavi flagelli che sian mai pesati sull'Italia e sù Roma. Se le cose fosser rest ate nei termini della legittimità e della giustiz ia, si sarebbe avuta la gloria di un Papa, non l' apologia del Papato. Anzi sù questo saria restata qual7

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