Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia

TENDI!NZA RELIGIOSA 79 1!d il corpo dei suoi nati, a meno che non li vontia crescere ignoranti e sequestrati per sempre dalla vita pubblica. Questa violenza alla natura, che sembrerebbe incredibile in tempi ed in paesi civili, è un giogo che pesa su trentacinque milioni di Francesi repubblicani; perchè non si potrebbe imporre a ventitre milioni d'Italiani repubblicani in voto? Vi aspettereste nella Italia vigor maggiore di quello che trovasi in Francia per ripulsar questo giog·o? Il monopolio d'insegnamento è stato proclamato dall' ot·acolo del partito prevalente, e ci si è dato un buon passo collo annullare nella Penisola la educazion gesuitica, riconosciuta pe•' antievangelica dai radicali dei clubs e per immorale dal marcio brulicame che sbucava dai postt·iboli. Che se i Governi provvisorii, o i ·comitati di salute pubblica volessero investire altri <lei vostro impiego, o avesser bisogno deJia vostra roba, non sarebbe malagevole metter fuori un giuramento di una Costituzione anticristiana, o un voto obbligatorio per qualche Costituente scomunicata. Avreste un bel dibattervi e consultar teologi! voi non ne uscireste se non o col rinunziare ai vostri diritti, o col proslituire la vostra coscienza! Queste ed anche mag·giori sventure, frutti infallibili di una demagogia anticattolica, che come una lenta cancrena si propaga passo passo nella misera Italia, sono consumate in Roma, sono più .che annunziate nella Toscana e nel Piemonte, e

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