Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia

TENDENZA RELIGIOSA 67 la mansuetudine cristiana , smarrirono alla loro volta il sentimento del loro dovere; e .senza que• sto, la repressione legale fu calunniata come tirannica, la mansuetudine intempestiva fu schernita come indice di debolezza. Fu allora l' autorità cimentata al tremendo bivio di non poter esser severa senza parer dispotica, e di non potere usare mansuetudine senza annullarsi . I popoli che sconobbero la sanzione religiosa nel comando , non ebbero più la consolante rassegnazione dell' ubbidire, e credettel'O di avere un diritto permanente e imprescrittibile alla rivolta, all' anarchia, alla più sfrenata licenza. Di quì alterato il senso morale delle nazioni , questa lotta ostinata tra il principio di autorità, indispensabile al convitto civile, e la libertà illimitata, onde i' individuo vuole abusare per opprime1·e il più· debole, questa lotta ostinata, dico , non può avere altr·a risoluzione che la forza materiale; e cosi la vita e la morte della moderna Società è indipenden- • te dalla sorte incertissima del moschetto e del cannone. Insomma il principio protestantico dell' arbitrio supremo nel pritJato senso) applicato alla politica dei g·abinetti, diede i Principi machiavelleschi; esso medesimo , applicato nelle società segrete e nelle piazze , fece i popoli indisciplinabilì ed ostili a quanto ci ha di più sacro e reverendo nella Società. La nostra condizione presente può riassumersi in due parole: è il protestanteiimo sociale.

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