Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia

38 LA. CONFEDERAZIONE ITALIANA. 1\Ia il comune, il municipio, la famig·lia, l'in. dividuo, che ci guadagnea·ebbero? Non avrebbero forse a temere di perdervi qualche cosa? Entrato un elemento popolare , pei nuovi ordinamenti, nella cosa pubblica, uno degli effetti che se ne sperano è il veder diradato quel restringersi che fanno al presente nelle metropoli tutte le fila governative ed amministrative. E nondimeno nelle grandi nazioni è quasi indispensabile una concentrazione che assorbisce tullo, creando un mostro con testa gigantesca e con membra nane . D'altra parte le molte capitali nella mediocre estensione degli Stati; l'occhio di chi siede al timone, più vigile e più provvido in più ri.;. stretta sfera; la minore complicazione delle ruote governative; la maggiore scioltezza della macchina amministrativa; il men compromettersi con meno vaste relazioni; il più faa· da sè, so n tulli vantasgi che toccano il comune, il municipio, la famiglia e l'individuo, e che però non si potrebbero volere sacrificare ad una unità nazionale, che con una fantastica importanza del tutto, indurrebbe un inevitabile scadimento di tante sue parti. E che sarebbero esempligrazia Firenze e Torino, per non dire Modena e Parma, ove mai codesta fusione si effettuasse? Sarebbero quel che sono , ug·uali ed anche mage-iori città della Francia e della Inghilterra, dove appena sapete di altro che di Parig·i e di Londra. Pertanto un conato somigliante non potrà che

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