Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia

E U COSTITUENTE 23 gli uomini non posson fare che remotamente disporveli colle savie istituzioni e forse a1_1che più col rimuover gli ostacoli. La razza slava ri versatasi daIl' Odente sull'Europa ha ritenuto nei suoi presso a cinquanta milioni di capi il tipo più scolpito e tenace di unità; ma son forse venti secoli _che cammina alla fusione, e nel nostro solo si può dire che v'abbia dato un passo più nella opinione che nella realtà. La Spagna non fu una che pel connubio di Ferdinando e d'Isabella nella metà del secolo quindecimo : allora solamente le corone dell'Aragona e della Castiglia si congiunsero per posarsi su di un solo erede, ag·giuntavi la terza di Granata, che quei due monarchi liberavano dal giogo dei Mori, aiutandosi del senno del cardinal Ximencs e del valore di Gonsalvo de Cordova. La Francia stessa sembra il popolo più uno, più compatto di quanti ne furon mai, tutto concorrendo alla sua unificazione: il suolo, l'indole, la storia, il linguaggio. E nondimeno quel gran corpo ch'è adesso non si è formato che per la successiva e lentissima aggiunzione di varie parti lungo il corso di oltre a sette secoli; e ciò ora per successione, _ora per tratti, ora per maritaggi, ora per cessioni; talora per conquiste, e talora ancora per compera di suolo. Ma neppure un minuzzolo le troverete aggregato a solo titolo di parlare una stessa ling·ua o di essere cil·coscr itto dag·Ii stessi limiti di mont i e d i mari , I dominii de-l Capeto nel

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