Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia

E DEMOCRAZI A 15 più te1·ribile di tutte, perche si sarebbe tolto l'estremo riparo che sol ci divide dall'orlo del precipizio. Restato questo da tutte parti sCO})erto, si pug·nerebbe pet· la vita e per la morte sociale. Il concetto del progresso indefinito negli ordini sociali ci dice troppo aperto , che nella medesima democrazia non si fermerebbe la umana famiglia, ma colà appunto scorgerebbe schiuso un novello stadio ad inoltrare più innanzi. Cogli or.. dini strettamente popolari si tolg·on di mezzo tutte le distanze politiche, le differenze civili, le distinzioni aristocratiche, tutto in somma che si attiene a vita pubblica : voi no.n riconoscete altre qualificazioni che la generalissima di (cittadino. E fin qui la impossibilità non contrasta il desiderio : ci sono condizioni sociali, non mancano neppure e· sempi di popoli ordinati a questa g·uisa che prosperarono. Ma esaurita in tutte )e sue appartenenze quella uguaglianza legale e civile , se altri perfidia a pur volerla sospingere più innanzi , non gli resta che ad invadere i diritti _individuali, il recinto domestico , le affezioni di famiglia e fino il santuario della coscienza. Questo è il comunismo o il socialismo che sta parato a entrare in campo con tutte le sue pretensioni, come prima gli ordini popolari fossero costituiti. Che se esso combalte per questi , ciò è solo pe1· prepararsi l'arena alla lotta. Questo concetto che, atteso il proeesso logico delle dott1·ine demagogiche e le loro esposizioni l

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