Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia

DI REPRBSSIONB 133 tempo che gli uomini di Stato nella Italia si disingannassero di questo errore invalso tt·oppo tra noi : la repressione non addirsi a tempi civili ed in Governi liberi, quando anzi nessuna libertà, nessuna civiltà potria conse•·varsi senza quella. Wasington fondò la libertà politica e la indipendenza nazionale della sua patria, e potrebbe considerarsi come il modello di un capo di repubblica democratica. Nondimeno si studii la sua vita, si mettano in esame i suoi fatti , i suoi pensieri, le sue parole: non ci si troverà la menoma orma di codesta debole condiscendenza alle pretensioni delle piazze, la quale sta formando la divisa del nuovo sistema introdotto ntlla Italia superiore. Egli couviuto profondamente che in qualunque ordinamento sociale non si governa mai dal basso in alto, mentre da una parte non varcò di un capello i diritti del potere, ne fu dall'altro si fermo asserlot·e e vindice cosi severo, che più non avria potuto in uno Stato antico, monarchico o aristocratico. Or qual privilegio conferito al nostro tempo e al nostl·o paese ci polca ispirar fiducia in un sistema di concessioni perpetue e di morbidezze inaudite? non avremmo anzi dovuto scorgere nel nostro tempo e nel nostro paese un bisogno novello di accorciare la briglia, appunto perchè la istituzione di più larghi ordini può più agevolmente degenerare in licenza ! Supposto che un elemento ribellante sia e debba essere nella Società per condizion di natura,

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