Rosa Luxemburg - Replica a Lenin a proposito di centralismo e democrazia

lismo, il quale è centralizzatore nella sua essenza e dovendo lottare nel quadro politico della grande città borghese, centralizzata, la socialdemocrazia è profondamente ostile ad ogni manifestazione di particolarismo o di federalismo nazionale. Poiché la sua missione è quella di rappresentare, entro le frontiere di uno stato, gli interessi comuni del proletariato in quanto classe, e di contrapporre questi interessi generali a tutti gli interessi particolari o di gruppo, la socialdemocrazia tende per sua natura a riunire in un partito unico tutti i raggruppamenti di operai, quali che siano le differenze di ordine nazionale, religioso o professionale tra questi membri della medesima classe. Essa non· deroga a questo princ1p10 e non si rassegna al federalismo altro che in presenza di condizioni eccezionalmente anormali, come per esempio avviene nella monarchia austro-ungherese. Da questo punto di vista non si può menomamente mettere in dubbio il fatto che la socialdemocrazia russa non debba costituire un conglomerato federativo delle innumerevoli nazio• nalità e dei particolarismi locali, ma debba piuttosto costituire un partito unico per tutto l'Impero. Ma si pone anche un'altra questione, quella del grado di centralizzazione che può convenire, tenendo conto delle attuali condizioni all'interno della socialdemocrazia russa, unificata ed una. Dal punto di vista dei compiti formali della socialdemocrazia come partito di lotta, il centralismo nella sua organizzazione appare a prima vista come una condizione dalla cui realizzazione dipendono direttamente la capacità di lotta e l'energia del partito. Tuttavia queste considerazioni di carattere- formale e che si applicano a qualsiasi partito che si proponga un'azione concreta, sono molto meno importanti delle condizioni storiche della lotta proletaria. II movimento socialista è, nella storia delle società -17Biblioteca Gino Bianco

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