Carlo Boncompagni di Mombello - Il ministero Rattazzi e il parlamento

42 l'occup:1zione di Roma poteva :lncora durare, come dora pur troppo? Se allr'i rinnov~sse il tentativo di G(lribaldi non si avrebbe dunque più modo d' impedirlo ? L' Italia condannata a conservare per ora quel potere temporale della Chiesa a coi essa ripogn::1 , minacci::~ proprio gli interessi cattolici, e la quiete del mondo? Io non lo credo, e m' increscerebbe che lo si credesse in Enropn, perchè quest'opinione ci alienerebbe le amicizi e acf(uistate, epperciò increscerebbe anche, io credo, ai ministri. Ache dunque metlere innanzi quelle parole che ai nostri avversarii doverono comparire come una vana minaccia, o come una confessione umiliante? Ora ritorno al punto da cui io mi dipartiva nel principio di questo discorso. Cercando investigare i motivi che potessero tratlenere l' Imperator dei francesi dal cessare l'occupazione di Roma, accennai al dubhio che possa sorgere in lui se il nostro governo p;·oceda regolarmente. Non credo che al dubbio ri spondano vittoriosamente i fatti dei ministri. « L'Italia fece prova di senno, ma non mi consta ancora che i suoi governanti sinoo in gr:ldo di prevenire tentativi nvventati. Non mi consta ancora che, :wdando a Roma, siano essi disposti ad assicurare la libertà della Chiesa. La nazione italiana è hoona, ma essa non ha peranco nn governo che sia forte della fiducia ben meritata dei popoli » • Se t' imperalore parlasse così, egli non sarebbe certo da approvare di tenere sotto il sno protettorato Rom3, e per mezzo di Roma t'Italia. Ma non credo che il contegno de' nostri ministri sia fatto per rimuoverlo dai suoi attuali propositi.

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