Carlo Boncompagni di Mombello - Il ministero Rattazzi e il parlamento

~8 trarre questa condizione di cose senza conferirne col Parlamento, il Governo del re si diparte dal sistema che era stato tennto sino allora. Non intendo muovere alcnna censura all'atto per cui si introdusse lo stato d' assedio, e ne muoverei tanto meno che lessi delle lettere di napolerani liberali che vi applaudivano. Lo stato d'assedio incominciato per resistere alla ribetlione di Garibaldi fu mantenuto con la speranza di assodare l'ordine pubblico non ancora ristabilito. L'incarcerazione di alcuni uomini di \'lta e di fama perduta, che l' azione della giustizia ordinaria non aveva mai potuto raggiungere , fu bene accetto dagli onesti. Ma gli effetti dello stato d'assedio corrisposero alle speranze di coloro che ve lo mantennero , e di coloro che se ne rallegrarono? L'imperversare del brigantaggio nelle provincie napoletane , la stampa clandestina, e la società di pugnalatori in Sicilia, fé,nno pur troppo dubitare che la cosa non sia così. Se pur fosse, converrebbe ancora pensare al giorno in cui una condizione che non può durare sempre cesserà. Gli incareerati per provvedimento straordinario saranno liberati , ogni cosa ritornerà nell'ordine consueto , ed allora si potrà fare assegnamento che le condizioni del paese si !rovino veramente e durevolmente migliorate ? Il conte Cavour aveva l' idea preconcetta di provare all'Italia ed all' Europa che i danni fatti nelle provincie meridionali dal dispotismo si rimediano a~licando tutte le larghezze della libertà. L' idea era degna della vana sua mente, e in definitiva finirà per essere la sola possibile ad attuarsi. Ma conviene confess:He che

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