Carlo Boncompagni di Mombello - Il ministero Rattazzi e il parlamento

·15 gnale dell'insurrezione. S'intese r~ffermare che l'or~ dine pubblico non era turbato? Pur troppo la proposiziunc intesa così er:l smentita dal fatto. Si soggiungeva ancora cc la 1ìducia nella franca « quanto prudente politica da voi iniziata, ha tem- « pera lo le impazienze cbe spinsero questo generale « per la via della ribellione. » Por troppo la fiducia che la politica seguita dal governo potesse condun~ i presto a Roma , s' andava ogni giorno dileguando, ed un nuovo ~omite veniva così aggiuuto alle impazienze. Quale ostacolo si era dunque frapposto all'amnistia dur(lnte un mese, e poi era subitamente &comparso? L'ostacolo stava nell'opinione che Gariba!di in q'Janlo era riguardato come capo della rivoluzione ita li anCl simboleggiasse una podestà indipendente. A sfiduciarla, non era bastalo che egli fosse prigione. era stato mestieri che la spada dr, lla giustizia pendesse per un mese sul suo capo. Onde avveniva che quest'opinione fosse così difficile a sradicare? Dacchè il governo aveva patteggiato coi suoi seguaci , e dacchè non aveva contrasta to abbastanza vigorosamente ai loro primi tentativi. Per questo rispetto io sono persuaso r.he la presenle amministrazione ha menomato l'autorità morale del governo , in modo da non poterlo rinvigorire tinchè sta in seggio. . Ma su questo argomento ritornerò fra poco. Ora esllminiamo ciò che fu fatto nel mese corso tra Aspromonte e l'amnistia . Il gener<l le sorpreso in flagranza di delitto era stato lega lmente imprigionato. Ma facendo durare così la sua prigion ia, il ministero si mostrava poco tenero dei diritti costituzionali della nazione. ll generale Garibaldi ar re-

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