Giuseppe Marchi - Ragionamento encomiastico morale recitato nelle esequie ...

t 3 pm rovinoso loro guasto nelle mezzane classi dci cittadini. L' oscurità de' natali è di per se consigliera di sommessione e silenzio ; e invece io oggi la veggo accompagnata ad alterigia e jattanza. La disavvenenza della persona e de' modi non di riservatezza e solitull ine, ma par che oggi non sappia esser maestra se non di sfacciatezza e pubblicità. Le stesse ignor:mti donne ed illetterate son quelle che oggidì ardiscono con incredibile stolidezza pronunciar giudizj e sentenze su quistioni le più astruse ed insolubili. La povertà degli averi, la nullità delle sost~nze non insegnan già più le arti della parsimonia e degli onesti risparmj, ma le improvide pomposiUL e i disperati scialacquamenti. Le frauJi, il ladroneccio, il mercato della pudicizia Ji svent11· ratissime figliuole fanno le veci di lauto patr imonio a cert' empie madri, che nate presso al fango viver si vogliono tra gli splendori clelle principesse. Io non m' inoltro nella enumerazione di tanta irragionevolezza c contamina zione del moderno viver di molti; perchè voi stessi la guardate con indegnazione e con giusto dolor l' esecrate. Ma di ciò non vi teniate conteu ti. Dov~ non giungono le mie parole, là i consigli vostri s' apran la via. Dite a costei dissennati uomini e donne, che parlino anche meno della ranza di Guendalina, ma che per quelle medesime che non potevano muover lei ad t emperante, più da vicino la imitino. Disperino tuttavia costoro ùi poter mai re temperanti, se prima non saranno pii. So fu la temperanza della principessa Borghese, chè la pietà in lei era somma. La divoziou le alla divina madre, l'orazione, la frequenza ai sacramenti, lo zelo verso Gesù nascosto ne' sacri

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