Edmond About - Il governo pontificio, o la quistione romana

- !68Tutti prodotti agricoli pagano diritto d' e~portazione. Io conosco governi che premiano coloro che esportano, e questo addimandasi incoraggiare l'operosità nazionale: ne conosco alLri, ed è il maggior numero, che lasciano uscire liberamente l'eccedente de' ricolti : questo non si acldimanda incoraggiare , sì coadiuvare i lavoratori. Il Papa preleva, in media, 22 per i 000 sul valore totale delle mercanzie esportate, c i 60 per i 000 sul valore delle importazioni: il governo piemontese contentasi del i 3. per i 000 , nel primo caso , c del o8 nel secondo: io amerei meglio coltivat· la terra in Piemonte. Il bestiame è sottomesso a tasse vessatorio che ragguagliansi a 20 o 30 per centinaio del suo valore. Paga pel pascolo; paga fino a 28 lire per testa andando al mercato; e paga finalmente nell'esportazione. Intanto l'allevare il bestiame è una delle maggiori ri~orse del paese, e di quelle che vorrebbero essere coadiuvate. I cavalli che ingrandiscono nella campagna di Roma, pagano o OtO del loro valore ogni volta che sono venduti. Se cangiano padrone venti volte dm·ante lol'O vita, il Governo ne approda egualmente che il venditore. E quando dico Governo, m'inganno. La tassa dei cavalli non è compresa nel bilancio, è una prebenda ecclesiastica. Il cardinal Datario la incassa, · alla rinfusa, co' redditi dei vescovadi. « Il . buon pastore dee tosa1· sue pecore, ma non scorticare >>. È un imperatore Romano che lo ha detto. Frattanto non oso più chiedere al santo Padre alcuna misura di protezione che avrebbe per sicuro risultamento di adùoppiare il reddito di sua corona e il numero de suoi sudditi. Ilo detto che la statistica del i8G7 non credeva esagerare la ricchezza tciTitoriale de' Romani cstirnan-

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