Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

per cui le masse avanzavano sempre piu verso proposte di rivolta generale, mentre gli organi dirigenti arretravano altrettanto di fronte al pericolo di un'esplosione incontrollabile. « Nei mesi caldi di aprile-maggio - ha giustamente rilevato Spriano 218 - non trovate una sola presa di posizione che punti veramente su un appello alle masse, che dia loro l'indicazione di una battaglia decisiva da impegnare ». Il motivo della rassegnazione già traspare infatti dallo stesso ordine del giorno approvato dalla Direzione all'unanimità il 28, là dove un capoverso della deliberazion~ votata prende in esame il caso in cui « il proletariato ed il PSI, che ne interpreta e rappresenta gli interessi, non avranno la forza e la compattezza necessaria per impedire la guerra » 219 • L'Avanti! di quei giorni, tutto fermo nel proposito di far trasparire l'unità e la concordia del Partito, si limitò a dare il testo finale dell'o.d.g. e un resoconto assai succinto della discussione in merito. Invece, dai resoconti telegrafici inviati dal Prefetto Panizzardi al Ministero degli Interni a Roma, si può notare, assai chiaramente, come i riformisti del Partito avessero in sostanza preso in mano l'andamento dei lavori, affogando fin dall'inizio ogni posizione piu energica. Riportiamo pertanto i dispacci nella loro integrità 220 • (I) - « Milano 26 aprile 1915. Riunione antimeridiana direzione PSI. Stamane segretamente e con esclusione stampa si è riunita negli uffici dell'Avanti.' direzione partito socialista italiano per discutere sul metodo di protesta e opposizione alla entrata nostra in guerra. Erano presenti della direzione Bacci, Serrati, Bussi, l'on. Prampolini, Ratti e la Balabanoff. Riferimento sulla situazione, Costantino Lazzari, segretario della Direzione, pose dilemma: o sciopero generale in caso di mobilitazione come vorrebbero socialisti di Milano, Roma, Firenze, Bologna e Ancona oppure opposizione passiva limitando protesta ad una propaganda oratoria e di stampa contro la guerra, come vogliono socialisti di Reggio Emilia e altre città. Sostennero sciopero generale Lazzari la Balabanoff che conclusero dichiarando che socialisti debbono opporsi alla guerra con tutti i mezzi, compreso quelli piu estremi della violenza e del sabotaggio. On.le Prampolini sostenne invece bastare pubblicazione manifesto esponente ragioni che giustificano opposizione del partito alla guerra>>(come poi accadrà, N.d.R.). Prefetto Panizzardi (II) - <~ Milano 26 aprile 1915. Riunione pomeridiana Direzione PSI. Lazzari parlò del suo giro in tutta Italia nel quale ebbe a persuadersi che il proletariato in grandissima maggioranza intende impedi~e a qualunque costo nostro intervento per preparare il paese anthe alla guerra civile e alla deposizione della monarchia ». Prefetto Panizzardi (III) - « Milano 27 aprile 1915. Riunione Direzione PSI. Sebbene direzione abbia già escluso sciopero generale [ ...] , nella riunione odierna però direzione ha incaricato 218 Cfr. Introduzio~e a Lenin, Sul movimento operaio italiano, cit., p. 17. 219 Cfr. il resoconto della riunione della Direzione del PSI, in Avanti!, 29 aprile 1915. 220 ACS, Min. Int., Direz. Gen. P.S., Aff. gen. e ris., Agitazioni pro e contro la guerra, pacco Milano, telegrammi firmati Panizzardi, del 26, 27, 28 aprile 1915. 146 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==