Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

avallato » 154 ), non si pronunciò sulla possibilità del ricorso allo sciopero nazionale in caso d'intervento dell'Italia nel conflitto. Anzi, fatto ancor piu grave, gli « intransigenti » del PSI neppure si batterono-in tal senso, denunciando ancor piu la loro sostanziale incertezza. Fra essi lo stesso Serrati che, pure, si rendeva conto della gravità estrema del problema e degli attimi decisivi che stava avendo il Partito. Scriveva in quei giorni alla moglie:. « Rina carissima, due righe in fretta ... in questi momenti gravissimi e di 1 155 estremo avaro ... » . Né egli riusci'. a convocare urgentem·ente il congresso del Partito, cui si era mostrato pienamente favorevole in precedenza nello stesso Avanti!, per discutere in merito alle piu urgenti questioni. « Tutti i presenti, - riporta il quotidiano socialista - hanno vivamente partecipato alla discussione ed è stato deliberato di non tenere in questo momento il Congresso, come era stato richiesto da alcune sezioni e da alcuni compagni isolati. In questa .deliberazione, dopo aver discusso, tutti i presenti sono stati d'accordo, anche quelli chè si erano manifestati precedentemente favorevoli al Congresso » 156 ( e fra questi appunto il Serrati). Due giorni dopo a Milano, riunisce il Consiglio Direttivo della C.d.L. « Qui - ricorderà tre· mesi dopo Lodovico Calda, segretario della C.d.L. dl Genova - non fu posta la questione se, in caso di mobilitazione lo sciopero si dovesse o non si dovesse fare, berisi'.che lo sciopero non si dovesse fare » 157 • Ebbene, a favore di quell'o.d.g. votò allora anche Giacinto Menotti Serrati. Da una lettera che lo stesso Calda scrisse a Rigola l'll febbraio 1915, risulta infatti che il direttore dell'Avanti! era stato d'accordo con gli altri convenuti per accantonare l'idea dello sciopero generale e aveva solo chiesto ed ottenuto che la cosa non fosse resa pubblica, « ovviamente » - commenta Valiani - « per non togliere al movimento operaio la possibilità di brandire la minaccia di una azione di massa » 158 • Mai come ora torna presente il monito gramsciano che unità del partito - anche se ormai trattavasi di unità puramente formale - e negazione della guerra, « per stare assieme domandavano una limitazione dell'attività rivoluzionaria del partito stesso ». Se infatti Serrati spiegherà che il deliberato del gennaio· « era relativo alle condizioni prese in esame in quel tempo e non impegnativo anche per l'avvenire » 159 , Rigola, segretario della C.d.L., dichiarerà a sua volta the la risoluzione del 20 gennaio aveva il significato di una risposta negativa « da darsi nel caso che la Confederazione fosse richiesta di promuovere lo sciopero generale contro la mobilitazione » 160 • Era dunque questa « l'unità » del partito? 154 L. Valiani, op. cit., p. 66. 1 55 Cfr. Lettera di Serrati a Rina, datata Firenze 16 gennaio 1915 in ACS, Carte Serrati, Busta 139, ca. 7, n. 68. 156 Cfr. Avanti!, 17 gennaio 1915. . 157 Cfr. La Confederazione del Lavoro, 1° giugno 1915. 158 L. Valiani, op. cit., p. 66. 159 Cfr. supra, nota 157. 160 Cfr. La Confederazione del Lavoro, 16 aprile 1915. BibliotecaGino Bianco ' 127

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