Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

comizi convocati sul piano nazionale dal PSI il 21 febbraio in segno di protesta per il rincaro del pane e per le conseguenze della guerra. Una mobilitazione popolare su questi temi era già in corso dal mese precedente: ma il ritardo e le prudenti restrizioni con cui il PSI si inseri nel movimento spontaneo preclusero ogni sbocco positivo, e incoraggiarono anzi il Salandra ad un primo tentativo di stroncare le manifestazioni pubbliche (26 febbraio). Il 31 marzo, nel centro di Milano, il Serrati è arrestato con oltre duecento compagni mentre si oppone ad una dimostrazione interventista capeggiata da Mussolini. Fatti analoghi e piu gravi, si ripetono nella stessa Milano e a Roma l' 11 aprile. Il 14 aprile nella capitale ·lombarda si svolge uno sciopero generale di protesta per l'uccisione d'un operaio da parte della polizia: la manifestazione di forza è imponente, ma non viene diretta e caratterizzata nel senso della lotta contro la guerra. Il 21 aprile il governo Salandra vieta, in vista del 1 ~ maggio, cortei e comizi. Il provvedimento non stronca le manifestazioni operaie che la Direzione del PSI aveva egualmente incoraggiato, pur riconoscendo, nel manifesto concordato in questa occasione, che « lo sconvolgimento prodotto dalla terribile guerra [ ... ] toglierà alla nostra voce la ripercussione e l'imponenza » che erano nella tradizione inter- .nazÌonale di quella giornata. Le contraddizioni del partito si manifestano ancora piu evidenti nella tenace fiducia del Turati e della maggioranza del GPS in un ricambio di governo che riporti al potere il Giolitti e stabilisca una situazione di neutralità negoziata. Ma la rapida soluzione della crisi di governo con il ·reincarico a Salandra stronca a metà maggio ogni residua speranza: il patto segreto di Londra sarà rigorosamente _rispettato. I giorni che precedono la dichiarazione di guerra vedono intrecciarsi le ulti!J)e.manifestazioni proletarie e popolari e le contraddittorie deliberazioni della Direzione socialista. Il 13 maggio in piena offensiva interventista, .l'Avanti! pubblica una comunicazione del Lazzari, che inèita la sezione del partito affinché « ai comizi si contrappongano i comizi, all_edimostrazioni dimostrazioni » e non si attenda « in una musulmana remissività la risoluzione dell'aggrovigliata situazione»; il 14 maggio il Serrati (Minacce a ciarle e minacce reali, ibitedm) parla di « rivoluzione delle folle operaie e contadine alle quali la patria nulla ha dato fuorché miseria e dolore » e di aut-aut alla classe dominante, ma proietta questa possibilità nel futuro, in · relazione agli errori della monarchia. Il 16 maggio la Direzione del xv BibliotecaGino Bianco·

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