Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

f· do se ne fossero superate le incertezze. Eppure è proprio in questo periodo che troviamo le· prime manifestazioni di una nuova elaborazione che - allo stesso modo di quella condotta da Lenin e dai bolscevichi russi - proprio di fronte alla guerra o nella guerra pone le premesse teoriche e storiche di un rinnovamento del socialismo. È soprattutto il Bordiga che, partendo da un'analisi del carattere capitalistico e imperialistico della guerra di tutti gli Stati e condannando come « formale e scolastica la tesi che la guerra sia· stata preparata e voluta dal militarismo austro-tedesco », recupera una visione universale di classe del conflitto, che colpisce « l'assurdo concetto della legittimità socialista della guerra di· difesa » (Al nostro posto, in Avanti!, 16 agosto 1914) e giunge a prospettare la trasformazione della guerra in lotta civile aperta: « Il Partito Socialista si trova [ ... ] ad un bivio: o sacrificare sull'altare della patria la propria fisionomia e in gran parte il proprio avvenire, o indebolire, seguitando senza scrupoli la sua azione specifica, la nazione a cui appartiene. Di fronte ·a questa responsabilità, la gravità della quale non dipende affatto dal famoso concetto della difesa e dell'offesa, il socialismo non dovrebbe mai esitare, per non rinnegare tutto se stesso [ ... ] In nessun caso, senza rinnegare tutto se stesso, il socialismo può rassegnarsi alla concordia nazionale [ ... ] [ la quale] non può e non deve essere comune a noi quand'anche le cause _dell'orribile fenomeno della guerra fossero nella volontà dei governi nemici, magari con la illusa complicità dei loro popoli. È ben diverso il sacrificio che compiono gli altri partiti da quello che si richiederebbe al nostro. Gli altri hanno nella concordia e nella pace sociale la finalità delle proprie ipocrite ideologie, che mascherano le inconfessabili tendenze delle minoranze dominanti a conservare il privilegio dell'oppressione. Noi siamo invece il partito dell'aperta discordia civile, della proclamata lotta tra le classi [ ... ] » (Socialismo e'« difesa nazionale », ibidem, 21 dicembre 1914 ). Non si fqrmò tuttavia, nelle condizioni del 1914-'15 una vera e propria corrente bordighiana. La elaborazione stessa personale del giovane rivoluzionario napoletano doveva passare attraverso altre prove, oscillazioni, conferme, nel corso della guerra e ·del primo dopoguerra, prima di trovare una propria tattica di azione politica. Del resto la situazione che si era determinata nel partito dopo la defezione del Mussolini non era favorevole a differenziazioni nette nella sinistra. In un primo tempo tutto il PSI fu mobilitato per tamponare ia falla: e qui fu ·determinante la forza morale di Giacinto Menotti Serrati, XIII BibliotecaGino Bianco

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