Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

evitare contrasti e pole1niche onde concentrare le forze riunite contro la reazione, pur mantenendo la piena fedeltà alle proprie ideologie e ai metodi di lotta. Fu avanzata anche la proposta di formare un comitato nazionale unitario, ma questa non ebbe seguito soprattutto per il netto rifiuto della C.G.d.L. e del PSI. L'accordo ebbe piu che altro un valore morale, considerato che non vi erano le condizioni necessarie perché si concretizzasse un impegno politico preciso tra i gruppi di estrema sinistra. Infatti questi erano impegnati in un esame delle pr0prie posizioni sulla base della fondamentale esperienza vissuta, cercando ciascuno di giustificare la validità della linea politica perseguita 104 • I sindacalisti rivoluzionari fin ·dai giorni di giugno, per la maggior parte si erano uniti alle proteste contro la decisione della C.G.d.L. che stroncava definitivamente un moto spontaneo testimoniante lo slancio della massa e soprattutto veniva a distruggere le ultime speranze. Pulvio Zoechi al comizio tenuto a Milano l'l l pomeriggio aveva definito la C.G.d.L. « l'anticamera della prefettura e del governo», il suo atteggiamento « un tradimento vigliacco » che aveva costretto anche l'U.S.I. ad accettare il fatto compiuto. « La Direzìone del PSI - aggiunse polemicamente Zoechi - è ancora in tempo a vedere dove risiede l'anima rivoluzionaria, se nella decrepita C.G.d.L. o nell'U.S.I. E voi sindacalisti e libertari ritornate pure domani al lavoro - concluse - ma ricordate che dovete usare le armi non solo contro i poliziotti ma contro i vostri traditori » 105 • Il Deffenu scriveva ad un amico il 13 giugno: « Per dirtela brevemente sappi che ormai tutti eravamo convinti che dovesse cominciare per l'Italia una vita nuova, ·tutti si aveva la certezza che lo sciopero generale preludesse ad un vero e proprio moto insurrezionale, capace almeno, di scaraventare nel falgo la monarchia! Invece [ ... ] traditori del proletariato hanno compiuto anche questa volta l'atto fellone ... Siamo rimasti con la bocca amara; col rimpianto - tuttavia - ma con la .speranza, con. la piu sublime delle 106 · speranze... » . I sindacalisti avevano creduto solo per un momento, all'inizio della 104 La C.G.d.L. confermò il suo indirizzo riformista approvando a maggioranza l'impostazione data da Rigola allo sciopero e condannando ogni visione di un socialismo catastrofico e non gradualistico. In seno al partito socialista si apri'. una crisi. La direzione che aveva mostrato, malgrado il suo rivoluzionarismo, né la capacità né la volontà d'imprimere uno sviluppo rivoluzionario allo sciopero, si trovò al centro di un'aspra battaglia fra i riformisti da una parte (il gruppo parlamentare su iniziativa di Graziadei aveva approvato il 20 giugno un'o.d.g. che condannava ogni improvvisa esplosione di violenza rivoluzionaria e ribadiva la via gradualistica del socialismo) e Mussolini dall'altra che aveva senza mezzi termini açcusato la C.G.d.L. ed espresso la convinzione che il proletariato andava verso la rivoluzione e il dovere era prepararlo. Mentre · il partito socialista cercherà faticosamente di elaborare la sua politica ripiegando su una linea moderata, Mussolini comincerà a svolgere un'analisi della « settimana rossa » che lo porterà a distaccarsi sempre piu dal partito e a posizioni piu vicine a quelle dei sindacalisti rivoluzionari. Si tengano presenti per la situazione dei partiti e delle oragnizzazioni economiche proletarie all'indomani della settimana rossa: L. Lotti, op. cit., p. 242-264; R. De Felice, op. cit., p. 205-220. In particolare per quanto riguarda la C.G.d.L. si confronti La Confederazione generale del Lavoro negli atti, nei documenti, nei congressi: 1906-1926, cit., p. 195-196. 10 5 Il Corriere · della Sera, 11 giugno 1914. 106 Cfr. Carte Deffenu. Lettera del 13 giugno a Francesco Cucca, cit. in B. Vigezzi, L'Italia di fronte alla prima guerra mondiale, vol. I L'Italia neutrale, Milano-Napoli, 1966, p. 147. 70 BibliotecaGino Bianco

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