Ernesto Mezzabotta - Il 1848

\ APPENlHC~ 6S patriottica, si inauguravano i busti di Vittorio Emanuelfl, di Cavour, di Garibaldi, di Mazzini fondatori della patl'ia. Al banehetto, al quale io pure assistevo, l'onurando commendator Fermani, rappresentante il prefetto, si levò commosso, e rammentò che il nome degli illustri vinci · tori non doveva far ·d1menticare il vinto eroe; e che ora· mai per la storia l' uomo del Troc.1dero, il vinto di Novara, l'esule di Oporto, è diventato il degno padre di Vittorio Emanuele, Carlo Alberto il magnanimo. L'anima mia volò verso il generoso oratore, che senza dubbio serbava in fondo al cuore un angolo inaccessibile, santuario della memoria e della riconosc.enza, sul quale avrebbe potuto scrivere, come Cesare Balbo in fronte al suo libro: «Resti consacrato alla memoria del mio Re l » .. E. MEZZABOTT.A. ' . . \

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