Mario Boneschi - Il Partito d'Azione e la democrazia

quando militava nelle file socialiste) ma è in definitiva più che sterile, nefasto. In particolare esso appare pericoloso nella situazione attuale. Si vuole fare la rivoluzione sociale attraverso l'insurrezione? E allora la si prepara in segreto, senza proclamarla a parole. Ma quale socialista si può illudere oggi di fare una rivo. luzione socialista e non. comunista? La leva per un eventuale sconvolgimento è nelle mani dei comunisti, dati i mezzi di cui questi dispongono. I limiti, i con- _fini, le possibilità di una rivoluzione oggi sono segnati dalla esperienza russa. Si vuol fare l'autentica rivolu-- .zione prendendo per le vie democratiche il potere e mantenendolo con i mezzi democratici, la solà rivoluzìone legittima perchè significa che si è maturi ed organizzati per riformare l'Italia? E allora si lascino da parte gli atteggiamenti barricardieri e la rivoluzio- · ne delle parole. Dopo la prima guerra mondiale ai socialisti si aprivano possibilità immense. Essi avrebbero potuto prendere il potere e rifare l'Italia con la democrazia come incitava Filippo Turati. Invece il partito stette fermo. Non marciò, ma si agitò, scatenò illusioni inutili, speranze fallaci, passioni agitate, fomentò odi, rancori, disgustò gli alleati, avvilì i .simpatizzanti, sperperò le energie in una serie di scioperi, di piccole insurrezioni, si screditò con violenze sporadiche e senza costrutto. Applicò l'ironico consiglio di O'Connel agli immaturi irlandesi del secolo scorso « agitatevi, agitatevi, ma non muovetevi>>. Queste furono le insufficienze tipicamente italiane del socialismo. Ma esso fallì in tutta Europa, anche dove masse e partito avevano ben altra maturazione. In nessun paese i governi socialisti ebbero 27 Biblioteca Gino Bianco

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