Clara Zetkin, Henryk Walecki - Il Partito socialista italiano sulla via del riformismo

- 33e le prove per costituire il nuovo ordinamento, le concessioni ai contadini e capitalisti e Governi stranieri, non sono affatto la • maledizione dei metodi e dei sistemi assurdi , dei dirigenti bolscevichi, come vanno cianciando tutti i traditori e i paurosi della rivoluzione, annidati nel campo operaio dell'Europa occidentale. Queste sono le conseguenze delle circostanze storiche, tra le quali il proletariato russo dovette fare la sua rivolnzione, se non voleva rinunziare a questa e alla sua liberazione. Sono anche in parte la • maledizione • della paura che hanno della rivoluzione i proletari dell'Europa occidentale e i loro capi traditori o di corta veduta. Lo Stato operaio e contadino russo è pur sempre circondato da paesi dominati dal capitalismo. In nessuno di essi il proletariato ha ancora potuto obbligare la borghesia a rinunziare a lavorare con la perfidia e la più brutale violenza per l'annientamento della Russia soviettista. Gli Stati sfruttatori, profondamente scissi da contrasti economici e di politica mondiale, sono però uniti nel loro odio, nella loro voglia di scannare la Russia Soviettista, madre patriae asilo della rivoluzione proletaria. Il proletariato italiano ha dimostrato una viva, fmpulsiva comprensioné della rivoluzione russa, e un im• petuoso entusiasmo per l'ordinamento soviettistico; ha dato prova di una solidarietà ammirabile, esemplare, verso gli operai e i contadini russi sofferenti e lottanti. Ora bisogna completare la solidarietà fraterna con l'a- :1Jionepolitica. Questa azione politica non consiste già i{i un qµalche bel gesto rivoluzionario, di romantica rivoluzionaria avventata e anarcoide; ma bensl nell'avanzare, con piena coscienza dei fini e dei mezzi, sulla strada della rivoluzione proletaria. Il primo passo importante su quest'avanzata sta oggi nel riconoscere e decidere che il Partito socialista italiano non vuole la 3-X B bl1oteca Gino Bianco

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