Carlo Sancasciani - Quattro parole libere sull'attuale condizione dei parrochi delle campagne

14 ancora la carilà del vangelo. Ricsci r[t più fac ile a un ministro di stato lo sbarazzars i della povcraglia, che a un oscuro e modesto titolare di chiesa. Egli è perchè non si modera, non si fa morale e reli gioso un popolo senza l' esempio ùella beneficenza. E dire che si adopera, contro voglia , a inaridire le fonti di pio suss idio ... ! - Io mi sono chiuso nella cercb \a dei parrochi delle campagne; ma leosservazioni val· gono, con debita proporzione, anche per molta ·par - te di clero detto basso dalla vuota superbia dei nostri sardanapali. I benemeriti viceparro c:hi della città sarebbero veramente degni della piLL grande compassione. Si danno errori in politi ca che si accostano molto alla colpa ; tal e si è la condotta dell a toscana amministrazione ri spetto a noi. Le cos~ furono condotte con tale leggerezza, dabbenaggine, imprevidenza da far pietà; e un governo liberale che ha ricevuto dal clero più savio molti segni di fìdp c i t~. e rispetto lo ha peggio trattato che i vecchi regimi di spo tici. Speriamo che gli errori stessi fruttino sapienza; e che si valga a riparare sollecitamente il grave danno portato. Speriamo che sulle rovine dell' au tonom ia toscana si erga anche per noi il solido ed ificio di un avvenire migliore. E quando tutto riuscisse vano, e si seguitasse a sgovernare verso di noi , ricorreremo con fiducia alla · sapienza del Re, alla giusti zia del Parlamento. Io ho veduto dappresso quella fronte maschia e leale; ho sentito i battili di quel cuore; ho parlato col procli-

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