Carlo Sancasciani - Quattro parole libere sull'attuale condizione dei parrochi delle campagne

• 50 o buoni amici, del pensiero che vi pigliate della no~ stra salvezza eterna; ma sapete? la S. Scrittura quanto a ·consigli non fa distinzione, gli propone a tutti ; e, se vol ete , ce n'è anche pet· voi. E poi, quando ci sentissimo ispirati a seguirli, vorremmo adempiergli del nostro miglior animo; e voi ambireste ad apposolarceli per forza. Intanto , ecco qui; il reparto non si è fulto che alle spalle dci tapini e dei fat icanti; e copiamlo a rovescio Tarquinia si è principiato a scapitozzàre i pappaveri bassi. Io metto pegno che lo stesso Governo si sarà persuaso dello svarione, non foss' altro per le rimostranze che dai parrochi e forse anco dalle civili autorità gli si saranno mosse. Giocherei pet·ò Roma contro uno scudo che la sola auto1·ità ecclesiastica non ha levato lamenti; nè si è interposta pure a S•)llievo di tanti meschini. (1) So bene che tal partito incontrò la disapprovazione di tutli gli assennati e dotti uomini; fra i quali mì è grato annoverare il mio bravo cugino Avv. Andreucci. Non s' inculca mai troppo ai novelli reggitori che temperino la foga di accatastare decreti sopra decreti. Non si può abborracciare legg i a giuoco di fantasia; cui abbisogna piombo , e non ale. l~ mestieri far bene i conti con le pubbliche casse, e col criterio sovrano della opportunità. Si vuole troppo innovare, troppo creare, distrug- (1) Come sonosi diportati alcuni vescovi in questa faccenda , lo vedrai in una edilican te nola di Lettera c.

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