Carlo Sancasciani - Quattro parole libere sull'attuale condizione dei parrochi delle campagne

28 Governo toscano dica se io mi apponga al vero ; e se qualcuno di questi indirizzi provenisse ancora dal mio usciolino: dacchè fu a me che si piacque indirizzare la gentile e ben promettente risposta ai parrochi delle campagne. Bella ri compensa ottennero ! Anelate ora, via, a cercar firme per gl' indirizzi, se vi basta l' an imo; ahimè ! mi accoglierebbero colla pala. Perchè non dovrò dire ancora , che è riuscito inumano e crudele? Mettere alla inevitàbile stretta di acquistare i generi ai prezzi gravosi della giornata, e differire a un tempo che non viene mai lo sborso del piccolo indennizzo, è cosa che eccita raccapriccio. Un povero e vecchio parroco si fece al Cancelliere • di una Comune, e si mise dirottamen te a piangere nel raccontare le sue strettezze. Qualchè altro sì provò a fu ggire dalla parrocchia; e vi dico io che, potendo senza incomodo grave, avrebbero fallo molti lo stesso giuoco. Quale impiegato civile resterebbe al posto vedendosi rattenuta per 8 o 9 mesi la paga? 1\fa noi siamo condannati come le tartarughe domestiche a portarci in groppa chiese e canoniche, atteso le solennità e mangerie occorse ul possesso beneficiale , e quella pesanti ssima inar.novibili tà che ci schiaccia. Un certo co lale bandì a muso duro al popolo che, se non gli portavano da mangiare , i giorni di festa pigliava l' ambulo, e galoppava alla città per buscare la elemosina della messa. l contadini capirono l'antifona, e per nan galoppa.l'e essi in cerca della messa, inviarono presenti alloro pastDre, che, a quel che pare, avea più bi-

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