Carlo Sancasciani - Quattro parole libere sull'attuale condizione dei parrochi delle campagne

18 mie ragioni, non senza consiglio dell'autorità locale; c altri pure adoperò al medes imo modo. Non so a che riusciranno queste legittime industrie; e se ci sarà dato il torto anche questa volla. Intanto i giorni passavano; si avvicinava il tempo della scadenza delle decime, e non appariva pur segno di compensazione. Rispetlo alla quale si facevano di brutti prognosti ci; c 1' Ab. Belli da frate accorto e di buon naso rifiutava far parte della commissione del Repa rto generale. lo, Che sebbene nano e tarpagnolo come mi trovo di essere, mi sono affaticato pur sempre ad adempiere le parli di conci liatore fra il potere liberale ed il clero, e presentivo già le sorde anticipate accuse, udivo i motti diffidenti, con Memoria trasmessa al Governatore generale delle provincie òella Toscana cercai di ovviare a tutti gli sconci. Dopo avere accennato in ispirito presago che la condizione nostra poteva rifiorire o ruìnare affatto, e posto considerazioni sull'aggiunta e valore dei titoli di uscita, misi nuovamente in sodo la dichiarazione avuta dal Ministro dei culti rispet to alla valutazione delle Decime, e che andò divulgata per le stampe. Aggiungeva poi le seguenti parole , che ora occorre far pubbliche. cc La f'unzio- « ne repa'rtitiva scwà lunga; e i nrsOGNl soNo AT- « TUALI E STRINGENTI. Sano COnsiglio sarebbe FORNIRE (( Sl:SSIDÌ AI PIU' BISOGNOSI (1). NON Si PERDEREB- (1) M i dicono c'hc qualche savio Prefetto avea proposto questo temperamento ; ma invano. Non c' è alle volle cosa pil1 crudele di una stretta lcgali lù.

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