Carlo Sancasciani - Quattro parole libere sull'attuale condizione dei parrochi delle campagne

15 se non ci potevano avvantaggiare subitamente, neanco ci ~i vol gessero in danno. Il Ministro ci accol se assai gentilmente; e PRO· MISE T U'l"ro. Parlò con · ~a lore delle nostre non fauste condizioni ; ci mamf estò la quantità piuttosto conside r eyole dei beni di Chie8a da spartire , e ci congedò con queste precise parole. -Noi vogliamo clw stiate bene.- Hipensandoci oggi, mi pare avverato rispetto a noi il presagio di un certo medico che a tale che gli chiedeva come sarebbe anduta a un poveretto che avea in cura , bene! bene! rispose; e il giorno dopo era morto.- Mi spiace che Minucci è andato fra i più e non può parlare; ma Pratesi vive, e bene in cervello. Anch'io non son morto affatto. E questa Dichiarazione . fu inserita da me nel periodico fiorentino la Nazione; (l ) e il Governo non replicò ' 'erbo. Naturalmente il ministro dovè parlare in fa - vore della immediata abolizione; ripetendo essere le Decime un a''anzo di feudalismo del medio evo. Passandoci della par.te odiosa che hanno in parte , e solo per estrinseci aggiunti che non toccano la cosa, poco al mondo è così legi ttimo e sacro quanto il dritto alle Decime. Nate dal dovere di alimentare i ministri dell'altare, confermate dalle leggi canoniche e civi li , avvalorate da una lunghissima e continua tradizione, portano con se la splendida impronta della legalità. Se ogni brutta reliquia di passato, ogni (1 ) La trovera i alla fine del libretto fra le avverlenze alla lettera A.

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