Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

l.>, TUliti" Ili :iU.'iZ \ dalla srdia , dow la madt·e non l'avrsse trattenuta con piglio acerbo dicendole: = Assettatevi f.alalina, non è lo babbo vostro che vi chiama = a questa ora chi sa quanto cammino aveva fatto. Quando poco dopo · t'ironobbc la voce del marito , ella prima ordinò · = Vostro babbo vi chiama, obbeditc. = " E la fanciulla via come saetta scoccata : pt'ecipitando di rincorsa giù per le scale ella venne ad inrontl'arc prete Settembre , ed investitolo a pieno in mezzo del petto stette a un pelo di mandado a gambe levate s'egli era meno pronto ad agguantm·c con ambe le muni la corda; fatte ed accettate pr·csto pt·esto le scuse Orsoantò mise il dito sotto al mento di Catalina tencndole il capo alto , c ficcato gli occhi negli occhi di lei, così le disse: = Catalina, senti un po' che ci è di nuovo: il nostro curato viene a chiederti in isposa pct' la parte dell' 0rt iconi; ti scntit'csti p t'opensa a prendere per' marito il suo figliuolo Giammatteo ~ = Quel giovane garbato che a Messa vi si pone sempre dirimpetto ... affrettavasi di aggiungere pr·etc Settembre; ma c' pt·edicava ai pot't'i, chè la fanciulla a cotesta domunda sparata lì a brucia pelo si conturhanl tutta c fuggiva via due cotanti più tosto di quando <'ra venuta. Il padre si rimase sbigottito con la mano levata, e il prete si asciugò il sudore che gl' imperlava la fl'onte, sbuffando c m:-tledicendo I'om nella quale gli era sceso in capo il pensiero di ficcarsi in cotesto gincstraio. Intanto la Catalina vermiglia come la ciliegia, lornata alla madre le gittava le bt·accia al collo c nel seno di lei quasi in fidatissimo pot·to , nascondeva il volto. Angiolam:wia, la quale solto ruvida scorza arco~lieYa nn cuore rome lr hnone maflt·i hanno {)('l'

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