Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

U. TORRK DI l'fOl'fZA. Catali~1a : p;tre~ti, amici, servitori ti abbracciano; adagio ,· figliuoli ,miei , uno alla volta, giù quelle mapi; aila ct·oce ~i Dio voi mi affogate . . . = E prete Settembre tutto giulivo riprese i passi ratto così c~e più a~ · altro .t'assomigliava alla rondine quando rade la tet·t·a in caccia di mosche: anzi, si ricorda, com'egli in cQtesto giorno facesse cosa rimasta senza esempio prima e dopo nella sua vita, e questa fu ch' ei si mett~ssc a cantare in quilio la serenata: Andare · io m r. vo' da gua eccellenza , E di una latra ve vogliìt accusare (35). con quello che seguita. « Orsoantò fu uomo ornato di buone lettere, che giov~netto si r·ecò .a studio in Pisa, e quivi presa la laurea di dottore in utroque, quantunque poi non esercitasse la professione forense , o piuttosto la esercitò sia cÒrnponendo le liti, sia definendole per via di compromesso. Nei lodi di lui le parti trovavansi sempre condannate nelle spese così vincitore che succumbente a bcuefizio dci poveri; eccetto quelli ch'egli profTcriva nel carne.vale: allom la sportula consisteva in vino, in pesce, in roba insomma buona a mangiare, alle quali :.1ggiungendovene in copia molto maggiot·e delle sue imbandiva una ,.olla all ' anno la mensa , convitando si p~ò dit·e q~asi tutto il paese: uomo pet· ogni verso eccellèl~ te : pat·i in, bontà a Frtmcè Orticoni, ma in larghezza ~ue cotanti sopra di lui. Prete Settembre andò difilato a ~rovarlo, e scortolo appena da lontano in mezzo .rlel giardino che potava uu fico, gli gr·idava con la voce del .dì delle feste: ' ' . = Orsoantò! O Orsoantò! buone nuove porto. ·. JUagari Dio, che YOÌ diciate da senno! Or tie', cJ}e .Ci ~ egli di TIUO, 'O?

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