Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

LA TORRE DI NONZA 79 il capo di Orsoantò, con la destra quello di Francè, e li picchia insieme col garbo col quale il giuocatore scaraventa via con la sua la boccia dell'avversal'io, che gli leva il punto, e sing·hiozzoso fave lla : = Oh ! via baciatevi , che ne morite di voglia: pace ! . . . pace ! . . . pace ! . .. " Voi g~ i avreste visti questi tre cor·pi, non si sapeva distingner·e se si baciassero, o piutlosto se si mordessero, tanta era la frenesia con la quale si meSC9Ia\'ano; il prete non potendo baciadi in bocca li baciava sul capo, e le sue lacrime sprizzavano a schizzi su i grigi capelli dci vecchi: quictatosi alquanto pr·etc Settembre impose loro le mani in ntto solenne, c con voce comecchè sonora tuttavia trcmula, riprese a dire: = Amen, amen, dico vobis, videbiti~ cwlwm apertum et an.qclos Dei ascenclentes et clcscenclentes super filios lwminum. Veramente il testo dice super filium lwminis, e accenna a Cristo, ma io giuoco la mia parte del paradiso che a Gesù Cristo non rincrebbe la nuova applicazione , che prete ScUcmbr·e fece del suo evangelo, c nel sentil'la deve nvcr· detto: va bene! « Pret e Sct tcmbr·e, che i suoi anni nel mondo non si era giucato a carte, sapèva che altra cosa è 1endedere, cù altra pigliar·c; e c-ome l'amor·e scriYa con la penna , l'odio scolpisca con la subbia ; per· la quale rosa pensò di confermare la pace mediante i Yintali di parentela tr·a le fumiglie nemiche. In tale proponimelito certo giorno preso lo schioppo senza che paresse fatto suo, s'incamminò nei chiusi di Francè, e quando giunse solto la slanza di lui lasciò andare il colpo. Francè delle cose sue meglio che diligente amministratore, ringhioso custode, si avventò alla fine-

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