Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

L.\ TORRE DI NONZA 7,7 secondochè nel corso della mia vita mi accadde .considerare, giudicano a norma delle opinioni co1·renti ai loro giorni; col pensiero o non sanno o non vogliono riportm·si alle condizioni delle età trascorse : egli è mestieri rimettm·e i santi nella nicchia prima di cornacchiare a sproposito: però se voi porrete mente che la religione poteva allora nei Còr·si moltissimo, e che i preti per bontà e per dottrina, c troppo più per la sostanza e il sangue per la patria profusi meritavano essere piuttosto venerati come santi che riveriti come uomini. vi persuaderete che in questa come · nelle altre sue cose il gener·ale mostrò molta prudenza. . • Se in questa faccenda il prete Settembrino si affatica5se a braccia quadre, figuratevelo voi. La domenica, celebrata la santa messa con la ptaneta sempre addosso, levò dall'altm·e il vangelo di san Giovanni, e chiamati i parrpcchiani a due a due, ordinava ci mettessero sopra la destra e pronunziassero il giuramento giusta la formula che andava loro dettando. Caso fosse o consiglio Orsoantò e Francè i due vecchi nemici sentit·ono chiamare il nome .loro ad un tratto: uno guardò l'altro quasi disposti a non si muovere; dubitando poi che il popolo non li giudicasse figliuoli pessimi di padri famosi per amore patrio, e intepiditi a cagione dello incendio delle case sofferto da loro più volte , della rovina dei procoi e della pe~·dita di uomini, si sentirono in tal modo tratti pel collo ad accostar·si all' altare. Il prete mise dinanzi loro il vangelo, ed eglino vi stesero sopra un dito; uno all'angolo estremo della pagina destra, l'alti·o all'angolo estremo della pagina sinistra; allora il . prete preso dal rovello lasciò cascare l' evangelio giù sul ripiano del balaustro, e granciti a forza i polsi dei vecchi ne sbattacchiò le mani 10 •

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==