Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

7'~ 1. .\ TUIIBI!: DI ~01\l ..\ desso fino dal ycnt.t·c della m:ulJ'e mia mi ltu·gì dì(•(·Ì argoment i per farli eseguire, e sono questi: « Qui levate ambo le mani aperte mosteò le dicci dita. = Sappiate inoltre, dilettissimi miei, proseguira prete Settembrino, che io con tutti ,·oi altri adoro una ~antissima Trinità in cielo, ma che un'altr·a ne conosco, c bazzico sopra questa tert·a, della quale questo è il p ati r·e. '' E c.avatosi di sotto al piviule l'm·chibugio lo drpositò sopt·a. l'altm·e. = Questo altro è il figliuolo. " Qui si cavò di tasca un pistolonc c lo mise aceanto allo schioppo. = Finalmente questo è lo Spit·ito santo. " Ed apet'tosi il camice. ne trasse fu01·a il pugnale, che pose insieme alle alt•·e ;wmi in un fascio (33>. = Ciò messo in sodo, io vi ammonisco, ft·atclli di - lettissimi , a non montare su i trampoli, avvegnachè voi mi vcggiate gramo, e di persona assai scarso; rammentatevi che anche lo pevcrc è chiuccm·ello, e pure si fa sentire (34>. Om voi avete inteso: io sono da bosco c da riviera , cd Agostino da Silvarcccio così in (1uesto come nell' altro mondo di una sola cosa ha paura, cd è il castigo di Dio; il rimanente mi preme quanto la t ramontana dell'anno passato. '' Ciò <letto, il sacerdote dabbene rivolto la faccia all'alta1·e, c piegato le ginocchia intuonò: Tantum ergo Sacramentum , c il popolo dietro , il quale benedetto a modo c a Ycr·so uscì di chiesa in visibilio pet· la do l - t l·ina spct·licata del cur·ato. Così prete Settembre dimostrò col partito animoso , che se fu trovato giusto il proverbio : A prete pazzo popolo spiritato, anclw alla royrseia torna in ehimè. Fatto sia rhc il cu•·ato in

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