Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

'l32 LA TORRE Ol NOI'iZA = Io non aprirò la torre; la Dio mercè, le orecchie mi servono tuttavia ottimamente per intendere, e la voce anche meglio per' far·mi capire: abbiate la gar,hatezza di pal'lare di costà. = ~la no ; noi staremo a disagio; molto più che il vento molesta , = C' spaYaldo tirava innanzi senza troppo cUI'at·si dell'ammonizione del Casella il capitano Vandèmont. = Oe, capitano, a che giuoco giochiamo ? se v' inoltrate anche un passo roi siete un uomo morto . .. = Oh! allora la faccenda muta; poichè così vi accomoda io par·lerò di qua , comandante. ~-= Voi farete bene, comandante. = Signor comandante, l'illustrissimo signor conte Ji G1·andmaison, maresciallo di campo di S. M. cristianissima , desideroso di rispar·miare ogni inutile spargimento di saugue . . . . = Be' ! Be' ! Da quando in qua questa tenerezza ? Oh! perchè uon vi veniva in testa prima di assalire centr·o la fede della tregua i nostri posti di Patrimonio e di Barbaggio ? = Da ctuando abbiamo considerato che noi possediamo dodici cannoni da contrapporre all'unico vostro; e noi arrivare a quattromila e voi f01·se a cinquanta. · ~fa io non venni qui a disputare bensì ad espon~i il messaggio ; però sta temi· a udire: dunque per evitare, come ho detto, la effusione di sangue, vi si offre di capitolare. = E se io non volessi capitolat·e? = Allora prenderemo di forza la torre, e voi con tutto il presidio tratteremo come persone le quali nelle difese disperate si ostinano non secondo le regole dell' arte militare, bensì secondo la biasimevole pertinacia loro.

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