Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

LA TORRE DI NONZ.~ i23 brocca donde non cadde gocciola di acqua) a provado. Noi dunque non possiamo difendere la tone, bensì possiamo fm·e un'altra cosa del pal'Ì inclita pe•· noi e pt·ofittevole alla patria. Domani finchè pott·emo ci batteremo, e quando i granatieri di Ft·ancia faUa o no la bt·eccia si avventeranno in colonna di attacco contro questa che prometteva dm·are più a lungo, io gli lascerò salire, e quando ne vedrò la più parte impegnata suonerò il mio colombo, e tu a quel segno _, cugino Giancarlo , accosterai la miccia alle polveri, e ce ne andremo nel seno del Signore, che so che ci accoglierà a braccia aperte. « A questo punto capitano Giacomo fece pausa, c soffiatosi il naso continuò così : = La cosa mi si presenta sotto ogni punto di tanto vantaggio pe1· tutti, che appena io penso, merita dimostrazione; e nondimeno io ve la voglio fare, che tale come a vostro capo me ne corre l'obbligo. Noi ce ne andremo nell' altro mondo preceduti da mila francesi a mo' di battistt·ada, onde ci piglieranno subito per signori grandi: vero è però che presto ci scompagneremo da loro, imperciocchè eglino se ne andranno all'inferno con tutte le anime triste e bestiali , che si adoperarono a ridurre popoli innocenti in catene, e noi ce ne andremo in paradiso: infatti se il paradiso non si dovesse aprire alle anime di coloro che travagliandosi virtuosamer1te per la patria perirono, io davvero non saprei che cosa si stesse a fat·e costà su. E badate, figliuoli , che se ci fosse verso di non morire e non invecchiare mai , io cot•t•erei meno lesto a confortarvi come faccio , imperciocchè alle cose che le non si possono compire da una volta in fuori gli è molto savio pensarci due. Ma che volete voi? Tosto

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