Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

LA TORRE DJ NONZA t03 soppanno la petturina di velluto .nero. Mirabile a ve· dersi et·a la camicia, imperciocchè Catalina ci avesse logoro attorno un anno intero per ricamarsela a fiol'i sul seno; appese al busto portava le faidette nere sostenute dietro con pat·ecchi nastri screziati ; bianca la sottana , le calze di cotone e le scarpe di sommacco vermiglie. c Lo sposo veniva a pr'enderla a cavano con molta mano di cavalieri in armi, cui dicevano mudracchim·i o mogHacchieri , e questo era simbolo della cura gelosa la quale le fanciulle devono avet·e della pudicizia, così che importa gt·andemente, che appaia non consentire esse mai a restal'llc prive, ma sì all'opposto che venga loro quasi pet· violenza rapita. Questa costumanza, secondo che udii, derivò da' Greci, anzi pure da Sparta, dove le mogli procacciavansi, o piuttosto si fingeva procacciarsi per via di rapina ; la donna caduta così in potestà del marito consegnavasi alla matrona , che sopraintendeva alle nozze, la quale tosatala prima e calzatala di coturnetti alla militare mettevala notte tempo èol pallio addosso sopra un mucchio di strame, dove l'uomo andava a troval'la al buio, e toltala su di peso se la portava nel letto; e come la prima notte aveva costumato, continuava nelle successive, levandosi dopo convenevole spazio di tempo dal lato alla sposa, e recandosi a d01·mire nei luoghi consueti in compagnia degli altri giovani. La quale pratica da una parte favoriva la temperanza e la modestia, e dall' all'altra operava che il matrimonio non riusciise il sepolcro dello amore, dividendosi prima della sazietà e portando ognuno dal canto suo voglia e desiderio di tornare nuovamente ad abbracciarsi. • Usciti di casa dalle finestre gittavano sopra gli

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==