Francesco Mormina Penna - Monarchia, Repubblica e questione sociale

— 12 — blica sociale ed universale. D' a l t ronde fra l 'anarchia nel senso scientifici) della parola e la Repubblica non havvi pai tut ta quella differenza che i Socialisti pretendono. Se per anarchia s' intende un' organizzazione volontaria /ondata sul lìbero contratto spontaneamente formato e •perpetuamente dissolubile, che legherebbe gli uomini per messo della comunità d' interessi, della reciprocità delieconvenienze, delle affinità delle simpatie - per Repubblicanoi intendiamo anche uri organizzazione di fratelli liberi ed eguali, associati volontariamente per II conseguimento d'un (ine comune, il proprio miglioramento progressivo morale e materiale. Paragonate le due definizioni e poi di t emi quale differenza passa fra Repubblica ed Anarchia. Evidentemente nessuna, rì i lucendosi i l tut to ad una semplice questione di paiole. Che se Repubblica non valesse Anarchia pure sarebbe un avviamento verso una così lontana fase dell 'evoluzione umana. Ma la Repubblica, obbiettano g l i anarchici pur i , è sempre una forma governamentale, una delle tante forme che assume lo Stato attraverso la sua trasformazione e noi non vogliamo distruggere tale o t a l ' a l t r a forma; ma lo Stato i n sè, questo mostro onnivoro che ci pesa sul petto e ne comprime i ba t t i t i . Rispondiamo categoricamente che è impossibile abolire lo Stato nella Storia, come è impossibile abolire la morte nella natura, che lo Stato è un male necessario, che lo Siato repubblicano non è lo Stato per grazia d i Di o , lo Stato eoli ' irresponsabi l i tà del capo, ereditario in questa o quella famiglia ecc. ecc.; ma è lo Stato con t u t t i i poteri elet t ivi , con la responsabi l i tà e la revocabi l i tà dei funzionar», lo Stato eminentemente progressivo; ne è infine una continua attenuazione. Se l ' Uma n i t à sotto l 'azione delle leggi del Progresso s'avanza verso un avvenire i n cui io Stato sa r à ridot to a l minimum e la l iber tà al maximum, puro .questa forma ideale della Società costituisce un futuro lontano anzi remotissimo, che reclama uno straordinario perfezionamento nuli*individuo, i l quale dovrebbe trasformarsi i t i un essere così perfetto, così morale, così socialmente al - truista da rendere inut i le i codici e le leggi . U n tale avvenire " sulle ginocchia degli Dei s'asside » come

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