Francesco Saverio Merlino - Socialismo o monopolismo?

IL PASSATO DEL ~IONOPOLIO 47 agli olandesi di entrare nei porti spagnuoli che indusse quelli a cercarsi una via alle Indie. La scoperta del nuovo mondo apri un campo immenso alle m~lversazioni del monopolio. I monarchi d'Europa si diedero a concedere territorii immensi a satelliti e cortigiani, territorii che nessuno aveva mai visitato, di cui nessuno poteva· segnare i confini, su'quali vi ve vano popolazioni pacifiche ed innocue anzi neppu.re conosciute, e che, anche ne ll'in te resse de'possibili emigranti europei, a vrebbero dovuto rimanere i ibero campo di esercizio di libero lavoro. Per dare Ùn esempio, quasi tu tt' i possedimenti britannici al nord degli Stati Uniti, tutta la nuova Inghilterra, nuova York, metà della nuova Jersey, quasi tutta la Pensilvania, e l'intera contrada ad occidente di questi Stati, cioè un territorio, come a quel tempo si sapeva., ùi più assai d'un milione di miglia quadrate e capace di sostenere più assai di dugento milioni di abitanti fu, con un tratto di penna di re Gia-- como, ceduto a 3 novembre 1620 ad una Corporazione composta di -so:e quarauta persone. La concessione fu assoluta ed esch.,siva, comprendeva le isole e la terraferma, fiumi, porti, miniere e peschiere. Senza il permesso del Consiglio di Plymouth (il Consiglio della Comp~gn ia) nessun vascello poteva far vela per un pòrto del Newfoundland; non una pelle poteva esser comprata nell'interno; non un pesce preso alla costa; non un emigrante poteva coltivare il suolo. I. futuri abitanti della colonia dovevano essere governati senza il loro consen-- so dalla Corporazione costituita in Inghilterra ("). E questo è semplicemente un caso fra mili~ I popoli europei nella loro corsa sfrenata attraverso il mondo alla conquista del vello d'oro, s'impadronirono di lerritorii interi, distrussero razze innocue e portarono dappertutto la devastazione e la rovina. I nuovi loro acquisti furono consegnati a Compagnie , che li (•) Bancroft, History of the United States ecc. vol. 1 pag. 208. Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==