Francesco Saverio Merlino - Socialismo o monopolismo?

IL PASSATO DEL MONOPOLIO 41 dole: una permetteva (a' plebei) di vendere (ai patrizii) fa terra ricevuta dallo Stato: un'altra proibiva nuove ripartizioni del terreno pubblico, che così rimaneva definitivamente aggiudicato a'possessori attuali; e la terza -a boli va la rendita, che quel li paga vano all'Erario, ponendo così il suggello alle loro usurpazioni e il colmo -alla loro opulenza. Oltre a ciò una legislazione, a cui financo i monopolisti d'oggi hanno trovato poco ad aggiungere o aritlire, glorificava in Roma la proprietà individuale, e le -concedeva di estrinsecarsi in mille forme e di perpetuarsi negli eredi lontani del possessore d'un giorno. Verso gli alLri popoli la politica de' romani si rias- !Sume nella parola rapina. Basti ricordare l'Editto pubblicato a tempo della prima guerra punica, in cui è detto: « I popoli commercianti devono lavorare per noi, il -còmpito nostro è di vincerli e di riscuotere da essi il . prezzo del riscatto. Continuiamo la guerra che ci ha fatto loro padroni, piuttosto che darci al commercio -che li ha fa :.Li nostri schiavi 1>. A tale politica, cui risponde, salvo la franchezza, ,quella dell'odierno capitalista verso l'operaio, i romani rimasero fedeli; e la loro vergognosa caduta-esclama il vVirlh (")- non fu che giusta punizione per le lagrime ,e pe' sudori che avevano fatto spargere a' popoli sogcgiogati. I vinti, in luogo di tributo di guerra, rilasciavano una parte, generalmente un terzo, de' loro campi a' romani. Talora intere contrade erano messe a sacco e a ruba. Alle rapine della guerra tenevano dietro quelle della pace, come quelle commesse in Numidia da Sallustio { che pure moralizzava sull'usura e su altre cose), in Sicilia da Verre, e via via. Il monopolio della terra era divenuto sterminato. Tutta la Tracia Chersonese , narra Plinio , appartene- (•) Grundziige der National CEkonomie. BibliotecaGino Bianco

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