COLPE DEL MONOPOLIO 189 Ma, benchè esista nell'Econon1ia la tendenza a riordinare gli elementi disparati che essa contiene, a rompere l'involucro del monopolio, nel quale l'azione delle -sue forze organiche è costretta per assimilarsi elementi -che ora le sono in'1ifferenti od ostili; - benchè la ric- -chezza accumulata sia immensa, ed incredibile il progresso compiuto dal pensiero umano;-nondimeno il monopolio è li, insormontato ed insormontabile, violatore·· impunito delle leggi economiche, despota, accentratore per eccellenza, nemico dell'· istruzione e del benessere -dell'operaio, fautore di guerre, di sante alleanze e di reazione, e intento ad esaltare sè stesso umilianào gli .altri. Gia il suo potere non ha più limiti nè di cose-nè di leggi - né di volontà - nè di regioni. Esso d01nina da per tutto e sopra a tutti. La sua infiuenza·si fa sentire <:la un emisfero all'altro. I suoi più lievi movimenti sono scosse , e le scosse son cataclismi. Le sue vittime si -contano a milioni - ma a milioni si contano anche i suoi nemici. Non una classe sola della società , ma tutta la societa oggidì è in gran subbuglio a causa del monopolio. Udite voi questo grido sempre più forte e clamoroso al soccorso dello Stato, che parte da tutti gli ordini della società, dall'operaio oppresso, dc:11capitalista, dal ceto industriale del paese assalito dalla concorrenza estera, dal proprietario incalza·~o dal capitalista e via via? La società è dilaniata dal monopolio. Lo Stato deve rimaner neutrale - dicono certuni - nelle lotte economiche. Se soltanto il potesse ! Ma non fu neutrale Io Stato quando aiutò , siccome abbiamo narrato sopra, il proprietario a spogliare il colono; nè è neutrale quando adopera il suo bilancio, il suo brac• cio ·a prò esci usivo d'una classe. Or si domanda, non è egli giusto che ripari aJmeno al mal fatto? D'altronde è impossibile negare la necessi là di rego• 1are - con lo Stato, o senza lo Stato, o contro lo Sta• <. BibliotecaGino Bianco
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