TEORIA DEL MONOPOLIO 121 suo stesso lavoro. Cosicchè circolabilita estrema de'be-- ni-attaccamento dell'operaio alla gleba del suo mestiere-elisione della rendita col profitto ne'rapporti tra proprietarii e capitalisti-aggravamento del monopolio a danno del lavoratore-tàli sono i risultati finali del processo, che abbiamo descritto. Punto di partenza di questo processo è l'inversione degli strumenti. di lavoro in strumenti di sfruttamento del lavoro ; punto di ar1·ivo la conversione de' prodotti destinati alla sempre maggior agiatezza del lavoratore e all'eguagliamento delle condizioni in mezzi di arric- ·chimenfo smodato d'una classe e di allargamento sempre maggiore della distanza tra le classi sociali. ~◊◊◊l'W'I Per quel che abbiamo veduto, il fatto in cui si espli- -ca e determina il monopolio è l'assoggettamento e sfru Liamento del lavoratore; ma il suo presupposto è l'appropriazione esclusiva de' beni naturali, o la loro « rarita relativa » ossia il non esserne rimasti, dopo l' appropriazione fatta.ne, pe' lavoratori che sopravvengono: - come chi dicesse una rarità nell'abbondanza, rarità rispetto agli operai e abbondanza rispetto all'altra -classe. Che il mezz0 di lavoro occorrente alla produ - zione sia mobile od immobile., che in natura ne esista una quantità più o meno grande, non conta; basta che nel luogo· e nel momento e nella forma in cui il lavoratore ne ha bisogno, esso non sia accessi bi le a lui (lavoratore), trovandosi in potere altrui.-Dove questa '<< rarità relativa ,, (relativa in molti sensi) non e ista, il monopolista si studia, se può, di produ~la artificial1nente, e dove esista di perpetuarla; nelle quali cos9 tanto più facilmente riesce, poiché ha un regolo cui misurare la sun, condotta, que I lo del profitto o della rendita che la cosa de ve apportargli in ogni caso. Infatti, sebbene deslin azione naturale del la terra sia ·certamente di essere coltivata o di servire ad a!Lro sco .. , BibliotecaGino Bianco
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