Saverio Merlino - Revisione del marxismo

SUL COLLETTIVISMO 57 Dunque, piano unico di produzione e di distribuzione limitato, ad uno o più rami di produzione e di distribuzio;ne ... e negli altri rami cooperativi.'mo, mutualis1no, pel"°finoindividualismo! Qui c'è una contraddjzione nei termini! Un piano di distribuzione suppone che tutta la produzione, od almeno la massima parte di essa, sia esercitata direttamente dalla collettività. Riducete la produzione collettiva ad una, due, tre, industrje, per es. le ferrovie, le miniere, ecc., e non sarà più. possibil& stabilire una misura di equivalenza fra le cose in ragione del lav'oro impiegato rispettivamente-a produrle, non sarà più possibile un piano di distribuzione. . La gestione governativa di uno o più rami di produzione non è collèttivism.o, ma, come ben dj se il Liebknecht, è capitalismo di Stato. La cosa è manifesta. E notisi. Quando io ho dimostrato che il piano unico non va, Bonagiuso mi risponde : apevamcelo; che Ja descrizione della società futura del Bebel - uno dei capi rjcono ciuti del socialismo internazi.onale - è utopica, mi risponde: o chi ne dubita?; che la rimunerazione del lavoro non si può fare esclusivamente in ragione delle ore di' lavoro, Bonagiuso mi ri.sponde : ne convengo anch'io! Egli grida su tutti i toni che io ho sfondato delle porte aperte, ch_eho . combattuti mulini a vento, che ho scritto per darmi l'aria di super- . sod alista. Quando poi ho detto ✓che la socializza~done deve cadere sulle rendite differenziali, non sulle cose stesse, che la produzione deve essere organata dagli individui e dalle associazioni, non dalla, collettività, che deve esservi libertà di lavoro e di cambjo, che il valore di cambio delle cose deve essere determinato dalla domanda . e dall'offerta, non per tariffa stabilita dall' Amministra1iione collettiva, il Bonagiuso non potendo più dire che queste ie proposizjoni siano ammesse dai soci3Jlisti, passa oltre, gjra la pos1z1one e mi investe di fianco, mi rimprovera, di aver costruito un piano di ordinantento socialistico dopo di aver <letto che questi. pjani sono utopie.. . Qui però egli cade ih un erro;re grosRolano. Io ho· detto proprio· il contrario. Ho detto che non si può negare una risposta a chi ci domanda quale sorta di ordinamento sociale noi desideriamo. Ho combattuto la facile c,ppatoia di molti sodalisti, che non si pos a prevedere l'avvenire. Non si possono o non si devono indicare j par-• • BibliotecaGino Bia·nco·

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