F.S. Merlino - Questa è l'Italia

LA GREPPIA 75 guano fedelmente precetti e tradizioni. Che dire? Non solo imitano, ma c'è una competizione fra tutti quegli enti morali - o immorali - e l'eterno risultato è il patrimonio pubblico alienato, Ja contrazione di grossi debiti, i tributi aurncntati continuamentt: e, in qualche caso, come quello della città di Fi_renze, perfino il fallimento. Cominciamo dalle provincie. Arena in cui « si producono» i politicanti alle loro prime armi, i - «rurali» aspiranti alla deputazione politica, - la provincia è anche il campo di battaglia in cui lottano i capi-partito con la loro influenza per mantenersi la popolarità e darsi il cambio. Posta fra il governo e i comuni, essa è il centro di tutte ]e bran1e che agitauo il mondo politico e burocratico, ripercuotendosi dalla capitale fino al piu piccolo villaggio, e da questo alla capitale. Mentre, gli uni lottano per l'autorità, gli altri lottano per la cassa. La corruzione è irresistibile. Il « regno degli onesti » cento volte invocato, è una chimera: l'onestà, nella vita politic~, è un mito. Una forza maggiore, una corrente piu potente delle buone intenzioni di cento, mille e centomila elettori spinge a galla i meno scrupolosi e trascina i nuovi venuti nel gorgo in cui son periti. i suoi predecessori. In ogni arnministrazione si forma un potere occulto che ordina, eseguisce, traffica senza freno né misura, vivendo e facendo vivere tutti coloro, e quelli soli, che si rendono complici delle sue prevaricazioni e del suoi misfatti. Nella provincia di Napoli, che può <;sser presa a modello del genere e studiata a fondo, perché possediamo su di essa un'inch1esta recentissi1na 40 , quell'occulto potere era costituito dalla coalizione di alcuni imprenditori col direttore dei servizi provinciali, un capomastro e gli impiegati dell'ufficio tecnico. Tutto si faceva -in famiglia: progetti di lavoro e capitolati, aste pubbliche, perizie. regolamenti, quietanze, pagamenti, transazioni, conti, distribuzione di residui. Il _direttore imponeva e si sostituiva alla giunta o Deputazione, che a sua volta premeva sul Consiglio, il quale anch'esso si dibatteva vivamente contro la tutela governativa. Bastava che quel potere occulto, quella amministrazione nell'amministrazione sapesse manovrare gl'interessi personali di qualche deputato e consigliere provinci~e, che si prestasse ai pasticci in cui era direttamente interessato questo o quell'eletto nelle elezioni au1mini4o. Relazione a Sua Eccellenza il Presidente del Consiglio sul!'amministrazione dç/l{Zprqvjncja çlj Napoli, dçU 'Ispettore generale A. Co;-;TI, Roma, l889. BibliotecaGino Bianco

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