Saverio Merlino - Concezione critica del socialismo libertario

Lo stesso Marx torna sulla sua formula (egli ne sente tutta l'incongruenza) ed ammette, se io posso cosf esprimermi, che la vera eguaglianza è nell'ineguaglianza, ma aggiu.r:ige « per diverso lavoro )). Ora i suoi discepoli si ingegneranno a trovare il metro per misurare i diversi lavori ed il modo di rimunerarli inegualmente senza generare delle ineguaglianze permanenti nella società. Ma l'eguaglianza è nell'ineguaglianza, non soltanto (e non sempre) « per individui differenti)). In altri termini, l'ineguaglianza , dei lavori deve essere integrata dall'ineguaglianza dei bisogni; e soltanto tenendo conto dell'una e dell'altra si può stabilire la vera eguaglianza. Marx stesso lo dice: « Un operaio è sposato, l'altro non lo è; uno ha dei figli, l'altro non ne ha >). Dunque, differenza di bisogni. Tuttavia questi esempi si riferiscono all' organizzazione sociale attuale. 11a è evidente che la famiglia deve evolversi come la proprietà e lo Stato (la correlazione fra queste due istituzioni è stata dimostrata dallo stesso Engels nel suo compendio della magistrale opera di Morgan) e già essa evolve, già il fanciullo non è piu considerato come un essere a carico del padre di famiglia. È la società, cioè la vecchia generazione che deve pensare all'educazione ed al nutrimento della nuova generazione. In ogni caso Marx riconosce che il diritto, per condurre al1 'eguaglianza, deve essere ineguale. Egli non ci dice come questo si concili con il principio dell'eguaglianza fra equivalenti, né come l'eguaglianza, la vera,, si realizzerà nella società comunista. Egli ne esce per il rotto della cuffia, come diciamo in Italia; vira di bordo ed afferma che degli inconvenienti, delle ineguaglianze sono inevitabili nella prima fase della società con1unista, cioè egli attribuisce all'imperfezione dello sviluppo dell'idea comunista ciò che è la conseguenza logica di questo principio, come egli lo intende. Se le ineguaglianze individuali fossero dovute esclusivamente alle attuali ineguaglianze di condizione e alla nefasta influenza della ripartizione della ricchezza nell'attuale società, si comprenderebbe il suo ragionamento. Ma ve ne sono che derivano dalla natura, che persisteranno in ogni stato sociale, che 52 · BibliotecaGino Bianco

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