Epicarmo Corbino - Marina mercantile italiana?

Marina mercantile italian,1? ---------- 73 9. L'intervento dello Stato 43. - Abbiamo visto che a ba.se del nostro ragi-O'Il-a.- msnto sta il fatto che, l'e.sercizlo dell'industria dell'armamento è remunerativa al punto da ,farvi accorrere dei capitali, e che in base a tale, rendimento, anche i capi• tali italiani vi si impiegano spontaneamente. No,n facciamo questione di qu,an-t.iià: la marina sarà quella che economicamente ri-sulterà ,più vantaggiosa. Nulla vieta però che del proposito dei privati di dedicare aì mare le loro attività lo Stato debba proftttare per raggiungere determinati fini connessi ai suoi compiti di ordine nazionale, ed a seconda dei quali può trovare convenienza ad integrare l'i:niziativa privata, addossan .. dosi que.Jla parte di onere che no.n troverebbe un rendimento eco.nomico nelle condizioni del mercato. In questo caso non si fa una questione di quantità, nè si afferma il concett'o della necessità della marina meircantile, ma sibbene si fa questione di qiwlità o di quan. tità riferi,bili a determinati qualità di navi. Le necessità militari della Nazio.ne connesse a movimenti di ordine interno o a esigenze di carattere coloniale, creano allo Stato il bisogno di un determinato numero di navi aventi alcuni requisiti di istallazioni, resistenza e, velocità. Sono. bisogni di carattere militare che rispondono a necessità di difesa, dipendenti dalla organizzazione politica dello Stato o dalla colleganza e dai rischi delle imprese coloniali - ed a soddisfare i quali., per il loro carattere esclusivamente politico, non è possibile ricorrere alla bandie-ra estera. Nessuna nave straniera si presterebbe, per esempio, a traspo-rtare un corpo di spediz'ione in Africa o in Asia Biblìo(el,a Gino 81a.1co

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